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Soluzioni verdi per gestire l’illuminazione negli edifici

Le lampadine a basso consumo energetico durano molto più a lungo delle lampadine ad incandescenza, e consumando anche ¾ di energia in meno. Tuttavia, gestire l’illuminazione degli edifici in maniera efficiente non significa solamente identificare quale sia la migliore lampada in rapporto alla sua durata/consumo di energia, ma dimensionare correttamente la sorgenti luminose, rispetto alle specifiche necessità di illuminazione.

Innanzitutto, di giorno occorre portare la luce del sole all’interno dell’immobile, in modo indiretto. Un lucernario, orientato a nord o sud, potrebbe essere doppiamente utile allo scopo di illuminare e ventilare. Occorre prevedere un adeguato sistema di oscuramento sopra il lucernario ed un sistema di ventole all’interno, per diffondere l’aria riscaldata dal sole agli altri spazi coperti. Una presa d’aria nel lucernario consente di far uscire il calore dall’immobile, nel periodo di rinfrescamento.

Le più comuni fonti d’illuminazione sono ovviamente le finestre. Per evitare una decadenza esponenziale della luce diffusa all’interno dei locali, allontanandosi dalle finestre, è consigliabile tinteggiare i muri di colore chiaro in modo da riflettere la luce per diffusione. Come regola generale, la profondità di una stanza non dovrebbe superare 2-2,5 volte l’altezza della finestra.

La luce da lucernario é anche fonte di riscaldamento e può causare perdite di calore d’inverno. Tuttavia l’uso di vetri traslucidi riduce l’abbagliamento. Raccomandabile inoltre il doppio vetro.

Come anticipato, le fonti artificiali d’illuminazione devono essere propriamente dimensionate al fabbisogno. E’ importante ovviamente considerare anche la qualità della luce, che può influire sul livello di comfort. Si pensi ad esempio che una cucina necessita di una illuminazione di almeno 50 W nell’area di lavoro e/o lettura, mentre per la luce generale dell’ambiente possono essere sufficienti 20 W; l’area pranzo richiede anche meno da 10 a 20 Watt; infine l’area intrattenimento/rilassamento necessita di soli 5-10W.

Occorre minimizzare lo spreco di energia legato alle cosiddette luci “di passaggio”. Questo può essere fatto proiettando le luci verso il soffitto od il muro sovrastante. Queste luci possono essere di minima potenza. La luce riflessa dal soffitto fornisce illuminazione a tutta la stanza.

Un variatore di potenza, per le stanze illuminate da luce naturale, consente di determinare il più corretto mix tra sorgenti di luce in funzione dell’ora e quindi della illuminazione.
L’illuminazione esterna, se comandata da fotocelle, é in grado di attivarsi automaticamente al calar della sera. Combinando la fotocellula con un sensore di movimento all’infrarosso, si è poi in grado di attivare il circuito illuminante solo quando serve, cioè alla presenza di persone.
Anche negli spazi di passaggio non illuminati da sorgente naturale, è opportuno avere un sensore di movimento in grado di accendere le luci solo quando ve n’e’ bisogno.

Se necessario, possono anche essere utilizzati timer automatici per accendere e spegnere le luci ad orari predeterminati.
La scelta della lampadina più adatta deve combinare confort ed efficienza energetica. Per aiutarvi a scegliere la migliore lampada:
• Selezionate lampade con variatore di luce
• L’efficienza si misura in intensità luminosa/Watt. Varia da 22 a 85 / Watt.
• Lampade HDI(high intensity discharge): sembrano ad incandescenza in apparenza, ma sono simili alle fluorescenti. Adatte come luci da esterno.
• Lampade al mercurio HID: sono le meno efficienti tra le HID.
• Lampade al sodio HID: quelle a bassa pressione sono le più efficienti
• Lampade alogene: consumano circa il 60% in meno di quelle ad incandescenza e durano di più. Alcune funzionano anche a bassa tensione.

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