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Migliorare le proprietà acustiche di aule e stanze secondo il protocollo LEED BD+C e School

Aule rumorose e riverberanti; insegnanti che alzano la voce provocando tensione vocale e stress; irritabilità, distrazione e insoddisfazione sia degli insegnanti che degli alunni. Il rumore sta diventando una consapevolezza e molte scuole stanno lavorando per migliorare l’acustica delle aule.

L’ambiente è il “terzo educatore” diceva Loris Malaguzzi, fondatore della pedagogia innovativa delle scuole di Reggio Emilia. E potremmo aggiungere che questo è vero, non solo per l’aspetto organizzativo dello spazio e dei materiali usati, ma anche per l'”accoglienza” acustica di ogni ambiente.

LEED v4.1, l’ultima versione di LEED, ha preso in considerazione l’acustica più che in passato. Nelle categorie Building Design & Construction, Residenziale (in particolare case multifamiliari), e School, i progetti possono ottenere 2 crediti per il miglioramento delle prestazioni acustiche.

Il rumore è sempre stato uno degli elementi più difficili da controllare in modo efficace. Questo è legato alle molteplici sorgenti da cui è prodotto, ma in generale possiamo raggrupparle in sorgenti di rumore diretto, di riflesso e di sottofondo. Tali concetti si possono applicare indistintamente dal luogo in cui si considera l’analisi.

Ad esempio, la voce di un insegnante che viaggia direttamente dall’insegnante allo studente è un suono diretto. Più questo è diretto e vicino, più sarà chiaro in termini di intelligibilità. Purtroppo nella realtà entra in gioco il suono riflesso, che generalmente impiega più tempo per raggiungere l’ascoltatore rispetto al suono diretto, perché il suo percorso verso l’ascoltatore è più lungo.

Il suono riflesso può essere positivo o negativo a seconda del ritardo. L’effetto complessivo del suono riflesso è chiamato riverbero, e il tempo necessario affinché il suono riflesso diventi inudibile è chiamato tempo di riverbero. Tempi di riverbero brevi sono utili per l’intelligibilità del parlato.

A tutto questo si aggiunge il rumore di sottofondo che è l’insieme dei suoni generati all’esterno dell’edificio, come il traffico, gli aerei, attività produttive ecc. Di solito si “intromette” in classe attraverso le finestre o le porte. All’interno dell’edificio invece, un sistema HVAC o il rumore del corridoio, possono contribuire al rumore di fondo.

Insomma, il rumore rappresenta un problema davvero ostico e di ampio spettro che non è possibile eliminare, ma solo attenuare a livelli considerati “accettabili”.

E proprio in riferimento a quest’ultimo aspetto che è stata redatta la norma ANSI/ASA S12.60 (standard e linee guida per l’edilizia), che affronta il problema del tempo di riverbero (TR) della classe, indicando un valore massimo di 0,60-0,70. Il TR è per definizione il tempo in cui, prima del transitorio di estinzione, la densità di energia sonora diminuisce di 60 dB rispetto al massimo valore raggiunto. Questa norma è stata ripresa anche dal LEED v4.1 e dai CAM.

Tuttavia, ridurre il TR di una stanza non è una soluzione così semplice come potrebbe sembrare. Il TR dipende dalla frequenza, quindi è importante creare una stanza che abbia un tempo di riverbero bilanciato su tutto lo spettro di frequenze. Abbassare il TR indistintamente, potrebbe creare uno squilibrio attraverso lo spettro di frequenze e complicare ulteriormente l’acustica della stanza, pur rispettando tecnicamente i criteri LEED.

Ciò può essere particolarmente dannoso negli spazi in cui la parola è di fondamentale importanza (auditorium, sale conferenze, chiese, ecc.). Ad esempio una stanza che assorbe eccessivamente le alte frequenze può farla “rimbombare” e rendere difficile la comunicazione efficace.

Inoltre, alcune tecniche utilizzate per ottimizzare determinate categorie di classificazione LEED possono essere dannose per l’acustica di una stanza.
Ad esempio, l’illuminazione naturale è un’altra tecnica comune utilizzata negli edifici certificati LEED. Avere molte finestre può far entrare la luce naturale, soddisfacendo un credito LEED, ma le finestre rappresentano superfici altamente riflettenti, rendendo complicato l’abbattimento dle tempo di riverbero, in quanto si limitano il numero di superfici trattabili per farlo.

Anche la ventilazione naturale per promuovere una migliore qualità dell’aria interna e un minor consumo di energia è una potenziale porta d’ingresso per il rumore di fondo, in quanto spesso incorpora grandi aperture tra le parti interne ed esterne di un edificio.

Per le scuole, le linee guida LEED mirano ad esempio a ridurre al minimo l’intrusione di rumore da fonti esterne se il livello di rumore di picco supera i 60 dBA durante l’orario scolastico.

Nel caso di impianti di riscaldamento, ventilazione e aria condizionata ( HVAC) mirano a ridurre il rumore a 40 dBA.

Questi standard sono sicuramente un passo decisivo nella giusta direzione e probabilmente si tradurranno in un ambiente acustico migliorato. Tuttavia, è probabile che i problemi acustici persistano se si perseguono solo queste linee di base.

I criteri di prestazione acustica presenti nella norma e i requisiti di progettazione si dovranno applicare durante la progettazione e la costruzione di tutte le nuove aule o spazi di apprendimento di dimensioni da piccole a moderate e, per quanto possibile, alla progettazione e alla ricostruzione di spazi ristrutturati.

Il soffitto in generale è la superficie più grande ed esposta alle onde sonore che si riflettono intorno alla stanza. I controsoffitti con un NRC (Noise Reduction Coefficient) elevato assorbono il suono, possono teoricamente migliorare in definitiva l’intelligibilità del parlato e il comfort acustico, consentendo agli studenti e agli insegnanti di comprendersi meglio l’un l’altro.

I pannelli per soffitto in lana di roccia o di vetro sono intrinsecamente altamente fonoassorbenti grazie alla loro complessa struttura in fibra tridimensionale. Oltre all’elevato assorbimento acustico, la lana di roccia resiste all’umidità e al cedimento e offre prestazioni al fuoco di classe A.

Altra soluzione potrebbe essere rappresentata dal controsoffitto in gesso rivestito.

Il controsoffitto infatti è una componente fondamentale nella progettazione degli spazi interni: non solo per rispondere alle esigenze estetiche, ma soprattutto di contenimento del volume, alloggiamento degli impianti, per ottenere prestazioni fonoassorbenti o di protezione al fuoco.

Sul mercato esistono controsoffitti di diverse tipologie, dai più comuni (struttura a vista e pannello 600×600 mm realizzato in diversi materiali) a quelli più innovativi con struttura nascosta, aspetto fluttuante, colorati, con cambi di livello e con integrazioni di luci all’avanguardia e di design.

Saint-Gobain Italia, leader nel mercato delle costruzioni, produce e commercializza controsoffitti di tutte le tipologie, avvalendosi di continui investimenti in Ricerca e Sviluppo e un costante dialogo con esperti ed enti di ricerca, per garantire sicurezza e performance, innanzitutto da un punto di vista acustico, aspetto fondamentale per la salute e il benessere di chi vive gli edifici.

In base alle esigenze di progettazione, un controsoffitto può essere sospeso (con pendini di differenti altezze o staffe rigide per un’installazione più vicina al soffitto) o in aderenza (per tutte quelle situazioni in cui non vi è un’altezza utile sufficiente da consentire la sospensione di un sistema tradizionale, con applicazione tramite colla o tramite fissaggio meccanico con viti).

Inoltre, diversi i sistemi alternativi, quali isole, baffles e sistemi a parete, quando non è possibile installare un controsoffitto tradizionale da parete e parete, per esigenze estetiche, di valenza architettonica del manufatto edilizio o quando la luce deve permeare dall’alto, consentendo la massima libertà di design e l’opportunità di creare nuove espressioni straordinarie sempre al passo con gli ultimi trend dell’architettura sostenibile.

L’innovazione tecnologica ha reso possibile combinare inoltre acustica a luce, offrendo dunque un prodotto completo. Le soluzioni diventano elementi di design e contribuiscono all’efficacia acustica e illuminotecnica degli ambienti.

Sono state studiate e realizzate soluzioni appositamente sviluppate per resistere ad ambienti umidi, resistenti all’acqua, al cloruro, all’alta umidità ed elevate temperature.

Con il marchio Gyproc, Saint-Gobain Italia annovera il sistema completo Gyproc Gyptone Activ’Air® che comprende una vasta gamma di pannelli, lastre e doghe in gesso rivestito per controsoffitti, largamente utilizzati in tutta Europa.‎ 

Gyproc Gyptone Activ’Air

La linea di controsoffitti Gyptone, realizzata con pannelli di gesso rivestito forati e lisci, è pensata per un’ottimale regolazione acustica di ambienti nell’edilizia non residenziale, quali uffici, aule scolastiche, sale conferenze, ristoranti, ecc.‎ I prodotti sono installabili con differenti sistemi di sospensione (con struttura a vista, seminascosta e completamente nascosta), i quali permettono di ottenere effetti estetici differenziati, mantenendo al contempo una facile ispezionabilità del plenum.‎

Per l’edilizia scolastica, Saint-Gobain Italia con il marchio Ecophon propone Ecophon Gedina™: una scelta eccellente in caso di requisiti funzionali elevati e possibilità di design limitate. Ecophon Gedina™ ha definito lo standard e continuerà ad essere il punto di riferimento nel settore dei controsoffitti acustici.

Pannello Ecophon Gedina™

Ecophon Gedina™ A prevede un sistema a griglia a vista, con ogni pannello smontabile separatamente per accedere facilmente al soffitto sovrastante. Ecophon Gedina™ A è ideale per le applicazioni che richiedono un controsoffitto flottante facile da installare per soddisfare le esigenze funzionali di base. Posizionato sul pannello Gedina A, è l’elemento fonoassorbente per frequenze basse Extra Bass. Questo controsoffitto flottante è stato sviluppato specificatamente per gli ambienti in cui è richiesto un assorbimento dei suoni a bassa frequenza.

In combinazione ad un controsoffitto fonoassorbente, al fine di ottenere le migliori proprietà acustiche all’interno di un’aula scolastica, Ecophon ha sviluppato il pannello Akusto™ Wall C, da posizionare nella parete di fondo opposta al relatore. Ecophon Akusto™ Wall C è un elemento caratterizzato da una griglia nascosta e da un bordo smussato, per creare una scanalatura stretta tra i pannelli, disponibile in una varietà di superfici opzionali.

Ecophon Akusto™ Wall C

Per maggiori approfondimenti consultate i seguenti link:

https://www.gyproc.it/product-category/ispezionabili-pannelli

https://www.ecophon.com/it/ecophon/modular-ceilings/gedina/gedina-a-with-extra-bass/

https://www.ecophon.com/it/ecophon/wall-applications/akusto/akusto-wall-c/

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