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L’importanza del contenuto di materiale riciclato secondo la norma 14021

L’acquisto di prodotti sostenibili è un tema a cui oggi prestano attenzione non solo i Consumatori ma anche le Imprese e la Pubblica Amministrazione, sia in termini di brand reputation, sia per stare al passo e rispondere alle nuove disposizioni legislative in materia di Appalti pubblici.

La Pubblica Amministrazione, in particolare, sta promuovendo, a più livelli, modelli trasparenti che premiano l’acquisto di prodotti provenienti da materiali da riciclo. Infatti, il D.Lgs. n. 50/2016 (Nuovo Codice Appalti), che dà una rilevante importanza agli aspetti ambientali, impone all’art.34 ‘Criteri di sostenibilità energetica e ambientale‘, l’inserimento nella documentazione progettuale e di gara, almeno delle specifiche tecniche e delle clausole contrattuali contenute nei Criteri Ambientali Minimi (CAM).

In particolare, i CAM Edilizia (di cui al DM 11 Gennaio 2017, Gazzetta ufficiale del 28 Gennaio 2017, n. 23), elaborati nell’ambito del Piano Nazionale per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione, al § 2.4 impongono che: “Il contenuto di materia recuperata o riciclata nei materiali utilizzati per l’edificio, anche considerando diverse percentuali per ogni materiale, deve essere pari ad almeno il 15% in peso valutato sul totale di tutti i materiali utilizzati. Di tale percentuale, almeno il 5% deve essere costituita da materiali non strutturali”.

Certificare la percentuale di materiale riciclato di un prodotto significa avere anche la possibilità di dimostrare il rispetto dei requisiti previsti dai Criteri Ambientali Minimi, nei quali è definito che: “La percentuale di materia riciclata può essere dimostrata tramite una certificazione di prodotto rilasciata da un organismo di valutazione della conformità che attesti il contenuto di riciclato”.

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