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Riscaldamento a pavimento

Ai fini dei crediti LEED il sistema di riscaldamento a pavimento é preferibile rispetto al sistema tradizionale, oppure no? Non é semplice ed immediato pervenire ad una risposta, vediamo perché:

Innanzitutto un immobile che ambisce ad ottenere la certificazione LEED deve possedere un elevato livello di isolamento termico cioè, in altre parole, deve consumare poca energia. Ma vediamo innanzitutto quali sono i vantaggi del riscaldamento a pavimento: in primis il maggiore confort determinato dalla presenza di calore radiante — che riscalda le persone direttamente — piuttosto che di calore diffuso per convezione. Secondo vantaggio, la possibilità di camminare su di un pavimento sempre tiepido, anche in pieno inverno.

A parte il confort, il riscaldamento a pavimento dovrebbe consentire anche di ottenere un certo livello di risparmio energetico: grazie alla maggiore sensazione di calore propria dell’emissione radiante, infatti, nelle abitazioni dotate di riscaldamento a pavimento ci dovremmo aspettare termostati impostati su livelli di temperatura relativamente più bassi, a parità di temperatura percepita.

Anche la temperatura dell’acqua di circolazione sarà inferiore, conferendo al sistema un addizionale risparmio di energia, ed alla caldaia qualche anno di vita in più. Infine, la temperatura relativamente bassa richiesta per l’acqua di circolazione ben si presta allo sfruttamento del solare termico. Rispetto al convogliatore di calore, il riscaldamento a pavimento mette in circolo meno polvere, aumentando così la qualità dell’aria interna; consente di avere più spazio a disposizione per i mobili (grazie all’assenza dei caloriferi), e mantiene un silenzio totale d’esercizio.

Sia l’aumento del comfort (e quindi della qualità della vita in senso lato), che il risparmio di energia sono punti specificatamente previsti per il conferimento di crediti, secondo lo standard LEED. Ciò nonostante, il sistema di riscaldamento a pavimento potrebbe non essere la scelta più adatta per un edificio LEED. Migliore é l’isolamento termico dell’edificio, infatti, minore sarà il vantaggio connesso al risparmio energetico. Anche il tempo necessario al calore per raggiungere la base del pavimento rappresenta un problema, infatti può comportare un sovra-riscaldamento anche se, a dire il vero, per ridurre questo rischio sono stati elaborati sofisticati sistemi di controllo delle temperature.

Si stima che – nonostante i buoni livelli di isolamento della serpentina – ben il 20% del calore possa andare perduto nel pavimento sottostante. Inoltre la maggior parte dei sistemi di riscaldamento a pavimento non prevede le funzioni di rinfrescamento, ventilazione e filtraggio; questo spiega perché i sistemi basati sui convogliatori d’aria sono più diffusi. Il risparmio di energia, connesso al sistema a pavimento, non é confortato da dati empirici, al contrario tale risparmio potrebbe non realizzarsi affatto. Si pensi infatti alla consuetudine di mantenere la temperatura ad un dato livello, legato più al numero di gradi di riferimento che alla temperatura percepita.

Tutto ciò premesso, il sistema di riscaldamento a pavimento é preferibile quando i costi non sono un problema e lo sfruttamento dell’energia solare una necessaria opportunità. E’ consigliabile anche quando i fruitori degli immobili presentino particolari allergie alla polvere.

Ma pur nella consapevolezza che molti progettisti, tecnici e costruttori considerano il sistema di riscaldamento a pavimento il migliore esistente, un similare livello di confort può essere ottenuto costruendo un immobile ottimamente isolato termicamente, in grado far risparmiare tanta energia, anche senza il riscaldamento a pavimento.

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