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Soluzioni verdi per gestire l’acqua negli edifici

La prima scuola europea certificata LEED, l’Istituto Tecnico Commerciale “Floriani” di Riva del Garda, é il primo edificio italiano in assoluto ad avere raggiunto il livello di certificazione LEED Gold. Tra le soluzioni progettuali che rendono speciale la scuola vi sono la vasca di recupero dell’acqua piovana da utilizzare per l’irrigazione del giardino e per lo scarico dei wc, nonché altri sistemi di riduzione del consumo dell’acqua. Andiamo a vedere da vicino, più in generale, gli interventi necessari per una efficiente gestione dell’acqua, negli edifici.

Innanzitutto le cisterne di raccolta delle acque piovane: si tratta di soluzioni tutt’altro che nuove, essendo ancor oggi presenti presso numerosi edifici storici. Questi sistemi prevedono l’installazione di serbatoi, filtri e pompe, nonché di un relativo circuito di distribuzione dell’acqua meteorica. I serbatoi svolgono la funzione di trattenere l’acqua piovana, limitandone quindi il convogliamento nelle reti fognarie e nei fiumi; permettono l’accumulo e la decantazione.

Sono spesso realizzati in calcestruzzo o in materiale plastico e possono essere collocati fuori terra, in cantina od interrati in modo da garantire un’adeguata protezione da calore, luce e gelo. Il serbatoio dovrebbe avere una capacità di 20-50 litri per metro quadrato di tetto, in funzione del livello di piovosità locale; il volume d’acqua del serbatoio dovrebbe essere dimensionato per bastare a coprire il consumo di un periodo di tre settimane. Molti costruttori forniscono sui loro siti internet il dimensionamento corretto del serbatoio in base alla normativa sull’utilizzo dell’acqua meteorica, la DIN 1989.

La raccolta e l’utilizzo dell’acqua meteorica consentono un risparmio d’acqua potabile, stimato del 50%, quando viene utilizzata per innaffiare il giardino e/o per alimentare gli sciacquoni dei servizi igienici. Ma può essere anche utilizzata per alimentare la lavatrice, per le pulizie della casa o come acqua per sistemi di raffreddamento.

La disposizione di verde pensile sulle coperture comporta un ulteriore vantaggio nell’utilizzo delle acque stesse: a seconda della stratigrafia del verde sul tetto, si possono trattenere fra il 30 ed il 90% delle acque meteoriche e, considerato l’effetto depurativo del verde, l’acqua meteorica in eccesso può essere immessa senza problemi nel sistema di distribuzione.

In aggiunta alla cisterna occorre prevedere un filtro in grado di filtrare le particelle eventualmente comprese nell’acqua meteorica. Può venire installato direttamente nel tubo pluviale, nella cisterna oppure in una apposita centralina di filtraggio.

La pompa garantisce una pressione continua, sufficiente presso i diversi utilizzi. Vengono impiegate a questo scopo prevalentemente pompe centrifughe.

Per il trasporto dell’acqua meteorica è necessaria una seconda rete, che deve essere ovviamente mantenuta separata da quella dell’acqua potabile. Ad ogni rubinetto d’acqua meteorica dovrà essere affissa una targhetta riportante “acqua non potabile”. I rubinetti dovrebbero anche essere dotati di manopola di sicurezza, affinché bambini o estranei non la bevano inavvertitamente. Un impianto d’utilizzo dell’acqua meteorica non garantisce il totale approvvigionamento idrico e quindi è necessario prevedere l’integrazione con acqua potabile.

In caso di piogge intense il serbatoio si riempie rapidamente, l’acqua in eccesso dovrebbe preferibilmente essere smaltita verso un fosso d’infiltrazione, un pozzo perdente o una trincea d’infiltrazione. Quando queste soluzioni non sono attuabili lo scarico di troppo pieno può essere collegato alla fognatura tramite sifone, affinché i gas fognari non risalgano al serbatoio. Per escludere il ritorno d’acqua deve essere anche installata una valvola che permetta il passaggio dell’acqua solamente verso la fognatura, impedendo il flusso in direzione contraria.

Con riferimento alla gestione dell’acqua nei giardini, la Regione Emilia Romagna ha pubblicato un interessante opuscolo denominato: “Il risparmio d’acqua in giardino e nelle aree verdi”, che elenca la tipologia di piante ed arbusti ornamentali, meno esigenti in fatto di innaffiature (piante xerofile). Installare un sistema di irrigazione “a goccia”, programmabile con il timer, consente ulteriori rilevanti risparmi.

Rispetto al risparmio dell’acqua nei bagni e nelle cucine, ulteriori accorgimenti tecnici sono connessi all’introduzione di ripartitori di flusso per i water e di frangigetto per i rubinetti. Preferibile in fase di progettazione, infine, prediligere la scelta di installare la doccia, piuttosto che la vasca da bagno.

Le “Linee guida per la gestione sostenibile delle acque meteoriche”, pubblicata dalla Provincia Autonoma di Bolzano, illustra dettagliatamente quanto qui brevemente riportato.

Altri accorgimenti per risparmiare acqua in casa e nel giardino, sono descritti nella brochure “Pratiche di risparmio dell’acqua: tecniche comportamentali”, pubblicato dall’assessorato all’Agricoltura, all’Ambiente e allo Sviluppo sostenibile della Regione Emilia Romagna.

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